Cantante non professionista, dalla terza liceo in poi partecipa ai saggi di fine-anno che molte scuole organizzano per gli allievi e fa parte di vari complessi giovanili che prediligono gli standard Anni ’30 e ’40 di Kern, Gershwin, Rodgers, Porter e Berlin, per citare solo i compositori più noti. Canta occasionalmente ai matrimoni di chi ne condivide la passione pur nell’era del rock e, in tempi più recenti, all’Hotel Four Seasons. Le sue prime registrazioni sono due ballad di Jimmy Van Heusen: “Not As A Stranger” e “Love And Marriage”. Dal 1985 al 1989, sino ad alcune occasioni recenti, entra nella “New Group Big Band” del clarinettista goodmaniano Roberto Meroni, cui suggerisce la più acconcia denominazione di “New Forties Big Band” in omaggio alle classiche formazioni “Anni Quaranta” di 16/18 elementi alla Glenn Miller e Duke Ellington. Con questa big band partecipa nel 1988 alla realizzazione di un ellepì e si esibisce in concerti nei teatri comunali dell’hinterland, in manifestazioni al Museo della Scienza e della Tecnica, in inaugurazioni di Centri commerciali, al castello medievale di Rivalta (PC), al teatro Rosetum, al Politecnico, all’Università Statale e alla Bocconi, alla Top Terrace del Palace Hotel di Piazza della Repubblica a Milano (dall’85 all’88) e, con inaspettato grande successo, per due anni (‘87 e ‘88), ogni martedì, al Rolling Stones, tempio del rock milanese, dove curiosamente i giovani mostrano di apprezzare la musica preferita dei loro padri e nonni. Chiamato dall’eminente compositore Carlo Alberto Rossi – alla cui raccolta dei 100 brani di maggior successo, quest’ultimo gli ha apposto la dedica: «A Mike Abrate, il Frank Sinatra italiano» – è stato ospite del Rotary Club, esibendosi al Circolo della Stampa di Milano (’93). Nel 1985 conosce il grande musicista Sante Palumbo che lo introduce nel mitico Studio 7 di Tito Fontana (imprenditore e pianista-compositore che si autodefiniva “mecenate di se stesso”, avendo creato a Milano in corso Venezia 7 un autentico cenacolo in cui passarono tutti i migliori jazzisti del mondo) e ne diviene amico. Con Fontana canterà ogni sabato e domenica per quattordici anni (dall’86 sino alla scomparsa avvenuta nel ’99) e farà varie registrazioni (di cui alcune sono presenti nel cd “I’m Old Fashioned” (Map)), realizzando nel 1989 per la Casa discografica “Dire” (sotto il nome, quale vocalist, di Michael & Michael) l’ellepì “Americana, dedicato a Frank Sinatra”, contenente ballad composte da Tito Fontana (liriche in inglese di Musikus e arrangiamenti di Sante palumbo). Con Fontana Mike Abrate si è esibito in molte occasioni, producendosi in coppia (Fontana amava infatti ispirarsi al duo piano-vocal Bill Evans - Tony Bennet) in vari concerti, al teatro comunale di Castellanza, nel locale-ristorante Gipico, a Europa-Radio di Elda Botta, alla nota trasmissione dedicata al jazz di radio Rai2 condotta da Adriano Mazzoletti ecc. Si è esibito occasionalmente anche con Guido manusardi, con Gianni Basso, con Renato Sellani al Ponticello di via Brera, col pianista classico-jazz Raimondo Campisi, coi bassisti Marco Ratti e Marco Ricci e il batterista Tommy Bradascio. Dal ’99, partecipa al “memorial Fontana” che la figlia Cinzia e Sante Palumbo organizzano ogni anno col concorso di molti musicisti amici del padre.

Mike Abrate ha composto circa 150 brani, alcuni eseguiti dai jazzisti Sante Palumbo e Guido Manusardi (di quest’ultimo, i cd “The Nearness of You” (Map) e “Tandem” (Splasc(h)) contengono due composizioni di Mike Abrate: rispettivamente,”The Wasted Years” e “The girl to Say : I Love You”), oltre al musical, in stile broadway, “Maturity”, registrato dal complesso corale gospel Deep River Choir diretto da Francesca Oliveri.

 
                               

                                                    Aggiornato al  16 maggio 2012 - ©2014 - www.mikeabrate.com